venerdì 4 novembre 2016

Calendario Italiano del cibo - 4 Novembre - San Carlo Borromeo -.Giornata de "Le Margherite di Stresa"



Le margherite di Stresa sono dei biscotti tondi con un incavo al centro; la loro forma ricorda il fiore della margherita.


Sono preparate con un impasto ovis mollis realizzato con tuorlo d’uovo sodo, burro, zucchero a velo, farina, amido di mais; l’impasto è aromatizzato con scorza di limone e vaniglia. L’elevata quantità di burro nella preparazione rende i biscotti friabilissimi. 



Sono tipici della graziosa cittadina di Stresa, situata in Piemonte, sul Lago Maggiore. Il mio viaggio alla scoperta delle margherite inizia quindi su un treno con destinazione Stresa.
Il treno proveniente da Milano e diretto a Stresa costeggia la sponda piemontese del Lago. La prima città sul Lago in cui fa sosta il treno è Arona. Ne approfitto per rendere omaggio al Santo di oggi, San Carlo Borromeo, Cardinale nativo e patrono di Arona.
San Carlo è ricordato per essere stato un riformatore della chiesa cattolica e in questo suo progetto di riforma rientra l’istituzione dei seminari.
Faccio visita al Sancarlone, una statua costruita in onore del Santo. Il monumento che raffigura San Carlo è alto 23 metri; questo permette di vederlo anche a lunga distanza. Si dice che abbia ispirato la tecnica di costruzione della Statua della libertà.
Immagine del Sancarlone tratta dal web
Riprendo il mio viaggio verso Stresa.





Per scoprire chi ha dato origine a questi biscotti, mi reco alla storica pasticceria Bolongaro, la prima a nascere nel comune di Stresa.



Mi accoglie Giusi, che con competenza e disponibilità mi racconta una romantica storia legata alla vita della Regina Margherita.
Ed ecco cosa diceva la Regina a proposito di questi biscotti: "Mi sono vestita degli abiti più sfarzosi e dei gioielli più preziosi, ma nulla mi rende più appagata delle margherite."



Margherita e le margherite.
C'era una volta una bambina di nome Margherita. 
Margherita, figlia di Ferdinando, primo duca di Genova, e Elisabetta di Sassonia, era destinata a diventare una principessa.
Margherita cresce in un contesto turbolento; l'unione dei genitori, nata da un matrimonio combinato, non riesce mai a far nascere l'amore tra i due.
Quando Margherita ha soli 3 anni, il padre viene a mancare. 
A poco meno di un anno di distanza dalla morte del marito, quando ancora il periodo di lutto non era finito, Elisabetta, la madre, sposa in segreto l'ufficiale d'ordinanza del Duca, non nobile, che ama segretamente ormai da anni. 
Questo fa infuriare il Re Vittorio Emanuele II, cognato della donna, che allontana lei e l'amante dalla corte. I due sposi restano per anni relegati a Stresa costringendo Margherita, ancora una bambina, a seguirli insieme al fratello.
Ai nobili si sa, piace godersi la vita; e indubbiamente nella villa sul Lago non potevano mancare feste e banchetti; ricche e sontuose pietanze riempiono le sale da pranzo.
La famiglia di Margherita a Stresa ha un pasticcere di fiducia, Pietro Antonio Bolongaro. Margherita insieme a sua madre si reca spesso alla Pasticceria Bolongaro per bere del the.
Nel 1857, in occasione della prima comunione della futura principessa, il pasticcere crea dei deliziosi biscotti da potarle in dono. A lei piacciono al primo morso. 
Negli anni Margherita cresce, studia molto e acquisisce un carattere forte e sicuro diventando una giovane donna. Con l'arrivo dell'adolescenza sbocciano anche i primi amori e le prime cotte; si vocifera infatti che non avesse occhi che per il giovane cugino, il duca d'Aosta Amedeo, figlio del re Vittorio Emanuele II d'Italia.
Ma Margherita è destinata a sposare il fratello di Amedeo, Umberto. 
Del primo incontro tra i giovani Margherita e Umberto si dice che non si rivolsero nemmeno la parola, pensavano non potessero mai avere un futuro insieme.
Nonostante tra i due ci fosse un rapporto di parentela, in molti spingono per il loro matrimonio. E lo fanno a tal punto che Margherita va in sposa a Umberto I a soli 16 anni. 
Anche dopo il matrimonio, l'ormai principessa Margherita non abbandona mai del tutto Stresa, in cui è solita recarsi in villeggiatura insieme alla madre. In tali occasioni non mancano mai le abbuffate di margheritine. Anzi, è talmente pazza per questi biscotti, che anche quando non è a Stresa, se li fa spedire.
Gli anni passano e Margherita, trasferitasi in quel periodo a Napoli, dà al mondo il suo unico figlio, Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro. In quegli anni napoletani nasce anche la famosa pizza Margherita.
Nel 1878, venuto a mancare il re, Umberto I sale al trono incoronando Margherita prima Regina D'Italia. 
Una volta divenuta Regina istituisce la festa di Ferragosto in cui alla Casa Reale le margheritine di Stresa vengono offerte agli ospiti.
Dietro la solennità e lo sfarzo si nasconde però una grande tristezza causata da un matrimonio privo di amore. Umberto I è solito tradire la moglie con l'amante Eugenia. La Regina cerca di consolarsi con grosse abbuffate di margherite.
Nel 1900 accade qualcosa che sconvolge la vita della Regina: resta vedova.
Divenuta Regina Madre, Margherita trascorre molto tempo con la madre a cui si lega in modo morboso a tal punto che dieci anni più tardi, alla perdita anche della madre decide che non avrebbe più messo piede a Stresa. Ma dalle margherite non si separò mai! Vengono preparate alla Pasticceria Bolongaro e spedite alla corte reale.

Immagine della Regina Margherita tratta dal web
Margherita, immersa nel dolore per la perdita della madre, si consola ancora una volta con grosse abbuffate di biscotti che arrivano direttamente da Stresa. Per la regina i biscotti non solo sono consolatori, ma saziano il distacco dalla madre, sia interiormente che esteriormente in ricordo degli anni dell'infanzia.
















Ancora oggi i biscotti sono il dolce simbolo della città e il prodotto più venduto alla pasticceria Bolongaro.


La ricetta.
Per preparare circa 40 margherite occorrono:
4 tuorli di uova sodi
250 grammi di burro morbido
120 grammi di zucchero a velo
Scorza grattugiata di mezzo limone
Baccelli di mezza bacca di vaniglia
200 grammi di farina
200 grammi di amido di mais 

La preparazione dei biscotti inizia passando al setaccio molto fine i tuorli d'uovo sodo.
Si continua poi lavorando con le fruste il burro con lo zucchero a velo, la scorza di limone e la vaniglia.
Al composto si aggiungono i tuorli d'uovo e si lavora ancora con le fruste.
Si setacciano le farine e si amalgamano al l'impasto che andrà fatto riposare in frigorifero per circa due ore.
Trascorse le due ore il composto risulterò molto duro; andrà lavorato leggermente con le mani, ma non troppo altrimenti diventerà troppo morbido.
Accendere il forno a 200 gradi.
Stendere la frolla fino ad uno spessore di circa 1 cm, con un tagliabiscotti tondo di circa 3/4 cm di diametro ricavare tanti dischi e porli su una placca foderata con carta forno. 
Schiacciare leggermente con un dito il centro del biscotto in modo da creare un piccolo solco.
Infornare per circa 15 minuti di che i biscotti non saranno leggermente dorati.
Una volta cotti lasciarli raffreddare su una gratella e cospargerli con abbondante zucchero a velo.


Si conservano chiusi in una scatola di latta per alcune settimane.

mercoledì 13 luglio 2016

Spaghetti con meatballs




♫ è dolce sognar e lasciarsi cullar nell'incanto della notte ♫ 


Per chi come me da piccolo era amante dei cartoni Disney, ricorderà sicuramente la romantica cena a lume di candela di Lilly e Biagio al Tonys Restaurant.


I due chef italiani Tony e Jo per il Vagabondo e la "Piccerella" preparano un succulento piatto di Spaghetti con polpettine di carne. Un tipico piatto italiano sembra...

Ma il caso degli Spaghetti con Meatballs è strano.

Sono famosissimi all'estero come simbolo della cucina italiana, ma non appartengono alla tradizione culinaria del nostro paese. 

Eppure un motivo c'è.


A renderli famosi sono stati proprio i nostri antenati emigrati in America. 

Arrivati nel nuovo mondo senza soldi erano molto poveri. Tra le poche pietanze a basso costo che potevano permettersi era della pasta con il pomodoro. 

Iniziarono però a lavorare e ad accumulare piccole ricchezze. Questo aumento del benessere poteva permettergli di arricchire il classico piatto di spaghetti al pomodoro con un elemento in più, seppure semplice. Ora potevano permettersi di comprare della carne macinata e con essa preparare delle polpette che venivano poi cotte nel pomodoro, permettendo così di mangiare un piatto unico sostanzioso, ma sempre ad un costo modesto.


Quindi perchè non fare onore ad uno dei piatti che ci ha resi famosi nel mondo?









INGREDIENTI per 4 persone:
350 gr spaghetti
600 gr carne macinata
una manciata di parmigiano
delle foglie di basilico (alcune per il sugo altre per le polpette)
una manciata di pangrattato
due uova
del latte (una tazzina può bastare) 
sale e pepe
due bottiglie (da 700 gr circa ciascuna) di passata di pomodoro
una cipolla rossa
un cucchiaio di olio




Inizia preparando il sugo: trita finemente la cipolla rossa e ponila in una pentola capiente con un cucchiaio di olio e mezzo bicchiere d'acqua. Fai sobbollire per qualche minuto finchè non sarà appassita.
A questo punto aggiungi la passata di pomodoro, alcune foglie di basilico e mezzo bicchiere d'acqua. Inizia a cuocere a fuoco lento.

Intanto prepara le polpette: poni la carne macinata in una ciotola con il parmigiano, le foglie di basilico sminuzzate, il pangrattato, il latte, le uova, del sale e del pepe.
Impasta bene e forma delle palline grandi circa quanto le palline da ping pong.

Tuffa le polpette nel pomodoro e fai cuocere per circa due ore o anche più a fuoco lento senza coprire totalmente la pentola, lasciando dello spazio per fare uscire il vapore.

A fine cottura regola di sale e pepe.

Cuoci gli spaghetti, condisci con il sugo e servi con le polpette. 


mercoledì 17 febbraio 2016

Bagel con farcitura francese


Chi mi conosce sa quanto amo i piatti di origine anglosassone. 
Ho sempre amato i bagel, oltre che per la loro bontà e il fatto che li associo ai brunch e quindi ai momenti in cui si sta in compagnia, perchè credevo fossero di origine inglese... 

E invece? Non lo sono!

Ho scoperto che sono polacchi e tra le varie leggende che avvolgono la storia dei bagel si dice che siano nati come dono alle donne in occasione del parto perchè la loro forma ad anello richiama il ciclo della vita.





Quando ho l'occasione di trovare i bagel nel menù di qualche locale la mia scelta generalmente ricade su questa pietanza (quindi vi assicuro di averne assaggiati diversi). 

Sembrerà assurdo, ma uno dei bagel più buoni che io abbia mai mangiato è stato in Francia, a Lione, da Bagelstein (http://www.bagelstein.com/), una catena la cui specialità è il bagel. 
Il loro slogan è "ARRÊTEZ DE MANGER DE LA MERDE !!!" 
(Credo non abbia bisogno di traduzione!)

Comunque, ispirata da quell'esperienza da Bagelstein decido di creare una farcitura dai toni francesi. Penso quindi a pietanze francesi e a cosa avevo avuto l'occasione di mangiare in Francia. 

Mi viene un'idea: la zuppa di cipolle! 

Mh. Come faccio stare una zuppa di cipolle nel panino?!? La solidifico? Impresa difficile. 
Mh. 
Bè le faccio stufate!

Altre idee, altre idee... l'omelette! 
Si ma semplice non c'è gusto. 
Se facessi una ciotolina di omelette con dentro il resto degli ingredienti?!? Si.

Ora però manda qualcosa che fila... aggiungo il Camembert!

Ci siamo!





INGREDIENTI per 6 bagel:
400 gr di farina integrale
50 gr di farina manitoba
10 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
300 ml di acqua tiepida
1 tuorlo
semi vari (io ho utilizzato sesamo, papavero e finocchio)



Poni in una ciotola le farine, lo zucchero ed il sale. Sciogli in un dito di acqua tiepida il lievito ed aggiungilo alle farine. Aggiungi anche 3/4 dell'acqua rimasta e inizia ad impastare. Dopo qualche minuto aggiungi anche il resto dell'acqua. Magari non servirà aggiungerla tutta, o forse è necessaria più acqua di quella prevista, dipende dalla farina; l'impasto dovrà essere lavorato per circa 5 minuti e alla fine dovrà essere risultare omogeneo e sodo.

Coprilo con uno strofinaccio e poni la ciotola in un luogo caldo a lievitare per circa 1 ora e mezza.

Trascorso il tempo necessario togli l'impasto dalla ciotola, spolvera il piano di lavoro con della farina, piega con delicatezza l'impasto e forma un salsicciotto, dividilo poi in 6 parti possibilmente di peso simile.






Forma quindi 6 palline e crea un buco al centro di ogni pallina; il buco del bagel non dovrà essere troppo piccolo sennò con la seconda lievitazione si chiude.
Copri con un panno e fai lievitare in un luogo caldo per 30 minuti.



Riempi una pentola di acqua, aggiungi un cucchiaio di zucchero e quando l'acqua inizia a bollire metti i bagel (se il buco si è ristretto troppo allargalo leggermente prima di tuffarlo nell'acqua) e fai bollire per un minuto su ogni lato. Scolali delicatamente e mettili ad asciugare su una griglia.



Intanto scalda il forno a 200 °C.

Quando i bagel sono tiepidi, ponili su una teglia rivestita di carta forno, spennella la superficie con il tuorlo e cospargi con semi.




Cuoci per 15/18 minuti fino a che non siano dorati.

Una volta sfornati e lasciali raffreddare su una griglia. Sono pronti per essere farciti.




INGREDIENTI per la farcitura francese:
3 cipolle rosse
3 cucchiai di olio
3 foglie di alloro
6 uova
del burro
del prezzemolo tritato
del formaggio Camembert
sale
pepe

Taglia a fettine le cipolle, ponile in una padella con l'olio e le foglie di alloro, falle stufare a fuoco medio coperte da un coperchio aggiungendo poco per volta dell'acqua; aggiungine altra solo quando quella messa prima si sia asciugata. Quando saranno morbide e belle dorate regola di sale e pepe.

Intanto metti a scaldare una piastra per tostare i bagel tagliati a metà.

Sbatti le uova in una ciotola insieme al prezzemolo tritato, al sale e al pepe e metti a scaldare un padellino sul fuoco con un pezzettino di burro. Quando il padellino è caldo (ma non abbia raggiunto il punto di fumo) abbassa al minimo il fuoco e metti un mestolino di uovo; ricopri tutto il padellino in modo che si formi una ciotolina, come nella foto sotto.



Crea in questo modo 6 ciotoline di omelette facendo scaldare un pezzettino di burro prima di iniziare la cottura della ciotolina successiva.
Ovviamente non girare l'omelette, attendi che il fuoco basso cuocia anche la parte superiore della frittatina.

Al termine della cottura di ogni singola ciotolina, rivesti l'interno di camembert e una cucchiaio di cipolle caramellate.


Quando il bagel è tostato, poni la ciotolina di omelette, camembert e cipolle sulla parte inferiore del bagel e copri con quella superiore.


Buona degustazione!




Con questa ricetta partecipo a Re-Cake 2.0 di Febbraio 2016





domenica 31 gennaio 2016

Happy Hearts

Ecco il mio post dedicato a San Valentino, il giorno degli innamorati! 




Tazzina decorata a mano da Simona Meo (vedi in fondo alla ricetta)





Non vorrei deludervi, ma io non sono molto romantica quindi non posso iniziare questo racconto con citazioni particolari, racconti, poesie e cuoricini glitterati infilati qua e là :-)

Ok, il giorno di San Valentino è dedicato alle coppie, ma mi piace pensare che può celebrare l'amore in generale. 
So con certezza che esistono diverse forme d'amore oltre a quello per il proprio "innamorato"... l'amore tra due grandi amiche, l'amore verso il proprio cane, l'amore di un calciatore per il pallone o l'amore di un cuoco per la propria cucina; insomma l'amore che si prova per quelle cose con le quali ci sentiamo bene.

Io quest'anno, come ormai da molti anni, non festeggerò San Valentino (a meno che qualcuno non voglia portarmi in vacanza da qualche parte! - questo era per quel qualcuno) perché appunto, non sono una romanticona.
San Valentino in realtà è tutti i giorni e in tutti i gesti d'amore che cerco di dimostrare a chi tengo! 

Ho pensato però a chi romantico lo è e ci tiene a donare un dolce pensiero al proprio amato.

Ecco il mio contributo alla Festa degli Innamorati: gli Happy Hearts, i cuori felici.



Felici in onore del mio amato (!) e perché sembra che questi cuori sorridano.


Questi Happy Hearts sono dolcetti di pan brioche (ricetta di Paul Hollywood) con marmellata di fragole e fragoline e di bosco; potrete però farcirli come piace di più al destinatario di questo regalo, confezionarli e regalare con dolce pensiero.

È sempre bello poter confezionare da se qualche regalo goloso perché, come si dice, l'amore va via, ma la fame resta!!


INGREDIENTI per circa 25/30 cuori:
500 gr di farina manitoba
7 gr di sale
50 gr di zucchero
5 uova medie leggermente sbattute
140 ml di latte tiepido
250 gr di burro morbido
200 gr circa di marmellata di fragole
una tazzina di latte per spennellare


Versa la farina nella bacinella del'impastatrice e aggiungi sale e zucchero da un lato e lievito dall'altro.
Unisci le uova ed il latte e, utilizzando il gancio, inizia ad impastare a bassa velocità per circa 2 minuti accertandoti che si riescano ad amalgamare tutti gli ingredienti. Aumenta la velocità a media e prosegui finché la pasta non sarà diventata morbida, lucida ed elastica (circa 6 minuti).
A questo punto incorpora tutto il burro e impasta per altri 5 minuti raschiando i bordi della bacinella per far assorbire tutto il burro. 
Trascorsi i 5 minuti la pasta dovrebbe essere morbida, trasferiscila in un contenitore di plastica, coprila con della pellicola trasparente e ponila in frigorifero tutta la notte, o almeno per 7 ore in modo che il burro si indurisca.

Trascorse le ore in frigorifero, infarina il piano di lavoro e rovescia il pan brioche. Piegalo più volte per far uscire tutta l'aria. 
A questo punto stendilo in un rettangolo spesso circa mezzo centimetro. Spalma la marmellata e arrotola la pasta partendo dai bordi e arrivando al centro da entrambi i lati (come nella foto sotto).


Taglia il rotolo in fettine da circa 1cm e per ogni rotella tira la parte inferiore leggermente verso il basso per creare la punta del cuore. 


Crea così tutti i cuori, disponili su delle teglie rivestite di carta forno distanziandoli uno dall'altro e chiudi le teglie in sacchetti di plastica (o rivestile di pellicola trasparente lasciandola morbida e non troppo tesa). 



Lascia lievitare per 2 ore in un ambiente caldo.
Intanto scalda il forno a 190°. 
Trascorse le ore di lievitazione i cuori saranno più gonfi e avranno perso un pò della loro forma; rimodellali, spennellali con poco latte e infornali per circa 15 minuti o almeno finché non saranno dorati.

Una volta sfornati lasciali intiepidire su una gratella.




Una piccola precisazione:
La tazzina da caffè che avete visto nella foto sopra è stata decorata a mano da Simona Meo, una ragazza molto creativa. 
Se vi piace contattatela tramite la sua pagina facebook Simona Meo e vedrete quante cose crea, se volete anche per voi.